Si avvicina al mondo della musica all’età di 7 anni, iniziando a suonare l’organetto, attratto dalle melodie tradizionali che il piccolo strumento a mantice è in grado di generare. Inizia gli studi di fisarmonica all’età di 8 anni con il maestro Agostino Buccolo, Accademia Lanaro Malo-Vicenza.

Con l’orchestra multietnica Musipolitana diretta da A.Di Puccio incide le musiche per la fiction TV “Intrecci”, incentrata sulla tematica interculturale, con la regia di Giacomo De Bastiani e la partecipazione degli attori Carlo Monni e Novello Novelli, e partecipa ai festival: Roots & Routes Talents, progetto europeo Fabbrica Europa; Roots & Routes E_Maze – Connessioni Metropolitane; Meeting Internazionale Antirazzista; Take the Peace Train – Jane Goodall Institute.

Con i MEDILATINA, genere etno-cantautorale, partecipa al Fano Yach Festival (Marco Poeta, Francesco Di Giacomo e Beppe Servillo),  al festival Musica E Suoni dal Mondo – MusicPool, fa da gruppo spalla alla NCCP, teatro Stabile di Potenza.

Con il quintetto Two Pisces, musica popolare del sud Italia, partecipa al Festival della Creatività; alla 50 giorni di Cinema Internazionale – Raccorti sociali Piccoli film per grandi idee; alla rassegna Mercati in Musica; al memorial Carlo Monni Ti voglio Bene; all’ Inside out – Mercafir.

Prosegue la sua formazione seguendo Masterclass con Richard Galliano , fisarmonicista di fama internazionale, che lo stimola a “seguire la musica delle sue origini”.

Con Bassamusica, incide l’album CASE DI CALCE, lavoro di ricerca e rivisitazione delle musiche e dei canti della tradizione popolare del sud italia. Il disco diventa anche spettacolo visivo con le performance di Manuela Rorro, danzatrice della compagnia Tarantarte Nuova Danza Popolare.

Partecipa a: Dicetum Festival; Suoni dal Mondo Festival; Settima Luna Festival (Jacopo Martini, Petra Magoni, Enrico Pieranunzi); Danza in Fiera; ExFila connessioni Metropolitane; Le Notti di Giove – Street Art Festival; Musicastrada Festival; Sgrana & Traballa – Musica e Cultura Popolare; I Concerti della Cisterna; Amiata Folk Festival; Altraterra Festival; ViviFortezza Festival – opening act CGS Canzoniere Grecanico Salentino; MoMu – Montespertoli Musica.

Collabora con il folk-singer calabrese Peppe Voltarelli , con cui partecipa a: LA FestaNO! , spettacolo per i vent’anni di carriera – Spazio Alfieri – Firenze; Bravo Caffè – Bologna; “Roccu u Stortu” Teatro Studio Krypton, di Francesco Suriano, interpretato e diretto da Fulvio Cauteruccio, musiche Peppe Voltarelli – Menzione Speciale al Premio Internazionale Il Teatro Nudo di Teresa Pomodoro; “Il Caciocavallo di Bronzo” spettacolo-reading con la partecipazione di Francesco Loccisano e Ylenia Lucisano  – Casa Corriere Expo; Suoni & Sapori – Morano Calabro; SMS Festival – Le Murate – Firenze; “La musica mi prende come l’amore” omaggio a Leo Ferrè, con Têtes de Bois, Alessio Lega, Carmine Torchia – Teatro Politeama; Poggibonsi; Piazzale SoundSet – Piazzale Michelangelo – Firenze; Arena Romana – Padova; Mandratora Festival; Joggi Avant Folk festival; Festival delle Migrazioni; Concerto di Natale Musiche dal Mondo – Rossano-Corigliano; Planetario – Quinto Social Street; Musicastrada Festival; Planetario – Auditorium Parco della Musica – Roma; Bleiche Sessions Wald – Zurigo; Farms Festival – Scandicci.

Partecipa alla tournée dell’artista brasiliana Bia Goes, che con l’album “Todo Mundo Quer Dancar Baiao” è stata consacrata come una delle rivelazioni più interessanti della musica popolare brasiliana. Compagni di viaggio del tour sono Ricardo Valverde (zabumba e direzione musicale), Paolo Mari (chitarra) e David Domilici (triangolo). Jazz Up – Viterbo; Suoni Mobili – Casatenovo- Lecco; Patchwork – Arzignano – Vicenza; Esterno Notte – Varese; Vox Mundi Festival – Le Ferriere _ Follonica;  “Brasil” trasmissione radiofonica cult condotta da Max de Tomassi – Radio 1 Rai.

Partecipa alla serie TV “Killing Eve”, prodotta da BBC America. Nel cast Jodie Comer, Sandra Oh, Remo Girone; regia di Harry Bradbeer.

Collabora con l’attrice performer Maria Cassi nello spettacolo “Concerto Grande”, con cui suona al Teatro Verdi di Firenze, per la “Notte dei Bambini” della fondazione Meyer. Compagni di viaggio musicali Marco Poggiolesi ( chitarra), I Rabarbari.

In teatro collabora con la Compagnia Catalyst e la compagnia Interazioni Elementari.

Come strumentista partecipa ai seguenti festival/rassegne:

Rassegna Anna Magnani (Lubiana – Slovenia); International Pirides Mousses Folk Festival (Keterini – Grecia); Festival des Mediterranée (Marsiglia – Francia); La Collina del Vento –  Carmine Abate (spettacolo-reading); Firenze Folk Festival; Notti Lucenti;  Cecina Music Park; Dinamico Festival; Pianoro Busker Festival; Pisa Folk Festival; Popolaria Festival; Terra Rossa Etno Festival; Vivi Fortezza Festival.

BRASILEIRINHO DO FORRÓ

Brasileirinho do Forró propone un concerto in cui il forró tradizionale Pé-de-serra si fonde con il forró moderno Universitario. Il repertorio abbraccia il passato e il presente, passando per i grandi classici di Luiz Gonzaga, Dominguinhos, Gilberto Gil, fino ad arrivare a band più recenti come Falamansa e Rastapè. Il successo di questo genere musicale originario del nordest del Brasile e ormai diffuso in tutto il mondo, è dovuto alla forza della danza, che riesce a trasmettere senza filtri l’energia, l’allegria e il ritmo del forró.

BASSAMUSICA

Bassamusica propone uno spettacolo che racconta la tradizione popolare del sud Italia, rivisitandone i canti e le musiche. Dal Salento alla Calabria, attraverso il Gargano, la Campania e la Lucania. Serenate, pizziche pizziche, stornelli, tarantelle, amore e festa.

AKRO BATÌK

Un viaggio tra il folclore dei Balcani, della musica klezmer del Mitteleuropa e del jazz manouche. Una miscela raffinata e coinvolgente scandita da continue citazioni swing, rebetiko, gypsy e dei grandi autori. Un repertorio eterogeneo tra brani tzigani, brani originali, dalla Romania fino alla Grecia, nell’atmosfera tipica del circo e dello spettacolo di strada. Uno show fatto di virtuosismi, frenetiche improvvisazioni e ritmi dispari.

BOA VIAGEM

Il gruppo nasce dall’ incontro di musicisti con radici diverse ma affini nella sensibilità e nell’amore per il Sud America e accompagnerà il pubblico in un percorso attraverso il colorato continente, assaporando il folclore e perdendosi nei ritmi di questa terra. Un viaggio in un mondo vasto e ricco musicalmente grazie alla mescolanza di varie culture e popoli.
Musiche di Pascoal, Nazareth, Azevedo, Sivuca, Fattoruso, Murena, Mores, Piazzolla, Galliano.

TARABARALLA

TARABARALLA Canti toscani Il gruppo presenta uno spettacolo che ripercorre la storia dei canti popolari della tradizione toscana dai brani medioevali e Rinascimentali, ai canti di lavoro di fine Ottocento, fino alla canzone d’autore di Odoardo Spadaro. Alessandro Giobbi ideatore e voce del gruppo, dà vita al progetto Tarabaralla alla fine degli anni novanta. Da quel momento continua l’impegno di recuperare, valorizzare e far rivivere un po’ di Toscana nelle piazze e sui palchi, che siano di teatri o di osterie.

ASSE DI EQUILIBRIO

Il nome scelto, Asse di Equilibrio, svela l’origine e il carattere del gruppo, riportando alla mente quel grandissimo artista che è stato per tutti noi Giorgio Gaber. Le sue profonde ed originali riflessioni sulla vita e sull’uomo, mai banali né pesanti ma sempre giocate sul filo di una graffiante ironia.

Il repertorio è senz’altro particolare, inusuale, divertente ma allo stesso tempo riflessivo. Si tratta di pezzi scelti con grande cura e tutti spesso ignorati dai comuni canali di diffusione. Sono i piccoli grandi ritratti degli uomini qualunque di Enzo Jannacci, con le loro miserie e i loro sentimenti, sempre in bilico tra ironia e dramma, tra riso e pianto. Sono la rabbia sociale di Ascanio Celestini e la poesia di Vinicio Capossela. E tra essi, il cabaret dei Gufi o di Flavio Oreglio e tanti altri, quasi misconosciuti, piccoli capolavori della musica italiana.

PEPPE VOLTARELLI

Con Il Parto delle Nuvole Pesanti

Nel 1990 fonda a Bologna Il Parto delle Nuvole Pesanti, band di folk-rock sperimentale.

Il primo lavoro Alisifare e una prolifica attività live rivelano il gruppo come una delle realtà più interessanti del folk revival anni 90[1].

Brani come Raggia e Lupo diventano apripista di un genere denominato “tarantella punk”[2][3]

L’ultimo lavoro di Voltarelli con la band si intitola Il Parto e ottiene buoni risultati di vendite e di critica.

Nel 2005 Voltarelli voce e autore dei testi e della musica sin dal 1991 lascia il gruppo per dedicarsi alla carriera da solista.

Carriera solista

Il lavoro artistico di Voltarelli “solo” tende alla creazione di un personaggio poliedrico che lavorando sul linguaggio e sulle tradizioni della sua terra d’origine la Calabria costruisce una narrazione ironica pungente e critica della quotidianità in modalità non lamentosa così da riconsegnare attraverso i suoi viaggi e i suoi scritti un’immagine nuova e poco stereotipata del cantastorie del sud.[4]

ROCCU U STORTU

Roccu u Stortu di Teatro Studio Krypton, in una nuova versione realizzata a quattordici anni dallo storico debutto: diretto ed interpretato da Fulvio Cauteruccio, lo spettacolo ha rappresentato infatti una vera e propria “rivelazione” nel panorama italiano, ed è stato ospite dei più prestigiosi palcoscenici del nostro paese.

 

Cauteruccio, accompagnato dal vivo dalla musica di Peppe Voltarelli e Pasquale Rimolo, dà voce e carne alla storia rabbiosa e coinvolgente del contadino calabrese Roccu: una storia lontana quasi cento anni, ma sempre attuale in un mondo che non impara nulla dal proprio tragico passato. Roccu è un bracciante, ma anche uomo dotato di un fine sguardo da storico, che racconta un’infame e ben documentata epopea. Infine è “u stortu”, lo scemo del villaggio, l’uomo che ha subito un danno e che ha urgenza di parlare attraverso un lungo assolo interiore fitto di proverbi, filastrocche e canzoni. Il racconto di uno spirito libero che compone un violento attacco alla guerra, rigenerando al tempo stesso il dialetto in un idioma assolutamente contemporaneo.

CONCERTO GRANDE

Canzone Teatro

VERDEMENTA

Gli Ottuasi sono un popolo chiuso in se stesso per la paura del mondo esterno. Un giorno però sono scossi da un evento eccezionale. Un’orfana neonata dalla pelle di un colore diverso, il verde, e per giunta con le antenne, viene trovata alle porte della città. Il gran consiglio dei saggi si riunisce. Emergono le varie sfaccettature di questo popolo, ingenuo e spaventato.
Grazie a un referendum viene deciso di accogliere la piccola, a cui viene dato il nome di Verdementa, nella comunità. Passano gli anni e la bambina cresce e con lei gli Ottuasi che, complice anche a una storia d’amore, riescono piano piano ad accettare una persona “diversa” da loro e addirittura a modellarsi su di essa.
Tratto dall’omonima fiaba di Elisabetta Jankovic,
Verdementa è uno spettacolo musicale frizzante, leggero e divertente messo in scena grazie all’incontro creativo tra il regista Riccardo Rombi e il ventenne compositore emergente Filippo Landi. Il tema del “diverso” è il leitmotiv di tutta la fiaba dove il linguaggio universale della musica funge da collante.

Fiaba di Elisabetta Jankovic
regia di Riccardo Rombi

assistente alla regia Ulpia Popa

con Giorgia Calandrini

musiche dal vivo di Gabriele Savarese (violino) e Pasquale Rimolo (fisarmonica)

costumi e bambole di Manuela del Panta
realizzazione Adriana del Panta

L’ALBERO DELLA MEMORIA

Un gitano giramondo che di mestiere semina ricordi e una ex staffetta partigiana, ora postina, si ritrovano all’alba vicino a un canneto dove hanno trascorso la notte. Irma, questo il nome della ragazza, sta cercando di far ripartire la sua bicicletta, la “Gina”, che l’ha lasciata a piedi e costretta a fermarsi.
La giovane rimane affascinata dai racconti dello zingaro che, con l’aiuto di una sorta di scatola magica, è capace di far rivivere racconti ed emozioni. La guerra è appena trascorsa e tra le parole del giramondo appaiono le vicissitudini che la famiglia Finzi ha attraversato durante la Seconda Guerra Mondiale.
Partendo dal testo di Anna Sarfatti, Riccardo Rombi ha costruito una cornice narrativa dove la vicenda di Samuele diventa una storia da condividere e conservare perché, come dice la ragazza, se impariamo a custodire e condividere gli stessi ricordi “è come avere un pezzo di vita insieme”.
Tra musiche e immagini rivivono sprazzi di vite vissute e germinano i semi della memoria passata da trasmettere alle nuove generazioni, affinché non si ripeta l’orrore e i fatti non restino scritti soltanto sulle pagine dei libri, ma rimangano incisi nel cuore.

dal testo di Anna e Michele Sarfatti “L’albero della memoria”

scritto e diretto da Riccardo Rombi

musiche dal vivo di Gabriele Savarese (violino) e Pasquale Rimolo (fisarmonica)

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